Colori e significati: il bianco

I colori sono parte essenziale della nostra esistenza, ci circondano, ne preferiamo uno invece di un altro. Ma per quale motivo? Qual è la loro storia?

Michel Pastoureau (1947) è il massimo esperto mondiale di storia dei colori e dei loro significati simbolici. Ha dedicato ai sei colori (gli unici – gli altri sono tutte sfumature) un libro (il blu, il rosso, il verde, il nero, il giallo e ora il bianco). Interessanti monografie che svelano l’evoluzione del colore dal Medioevo ai giorni nostri, con tanto di supporto iconografico. 

L’ultimo volume, appena pubblicato per Ponte alle Grazie, è dedicato appunto dedicato al ‘bianco’ (recensito da “Robinson” di Repubblica del 19 novembre, p. 25), il “colore non colore”.

Ma oltre alle monografie, dell’autore vanno sempre ricordati il “Piccolo libro dei colori” – quasi un bigino sul tema – e il “Dizionario dei colori del nostro tempo” dove sviscera un centinaio di voci legate al mondo dei colori, ai loro usi e ai loro codici sociali. Scopriamo così che il salmone ad oggi è l’unico nome di animale utilizzato come vocabolo cromatico, che gli abiti da sposa non sono stati sempre bianchi o che l’arancione è uno dei colori meno amati nella società occidentale. Oppure che nessuno si vestiva di blu nell’antica Roma, che i primi oggetti di design avevano tinte pastello, che la Maglia Gialla ha contribuito a rivalutarne il colore e che la notte può avere molteplici sfumature.

Ah, dimenticavamo: secondo lo studioso, il 55% degli Italiani preferisce il blu. E spiega anche perché: “Moltissimi anni fa in Europa il rosso era un colore maschile, associato alla guerra e ai guerrieri, un colore virile. Il blu invece era femminile, perché a partire dal Medioevo era associato al mantello della Vergine”. Poi le cose hanno iniziato a cambiare, si sono praticamente ribaltate: “Solo a partire dal XVIII secolo il rosso è diventato più femminile che maschile e il blu è diventato più maschile che femminile. Probabilmente per delle ragioni morali gli uomini dell’alta società hanno cessato di vestirsi di rosso per lasciare posto al blu, considerato il colore del XVIII secolo. Si ama maggiormente il blu e si comincia a indossare meno il rosso. I soldati non si vestono più di rosso e le donne cominciano ad indossare quel colore. Lentamente si assiste a questo cambiamento, il blu diventa per gli uomini e il rosso per le donne”.

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