Migranti e comunicazione (o propaganda?) politica

Politica e comunicazione. O forse ‘propaganda’. I piani si intrecciano in modo febbrile, con al centro temi caldi: uno su tutti quello dei migranti. Donald Trump in America e Salvini in Italia sono i protagonisti indiscussi di questa guerra politico-mediatica.

Trump è al centro dello scandalo sui bambini richiedenti asilo, in Messico. Con la stampa che sforna contro-narrazioni e copertine memorabili,

In quella americana del Time, sul consueto fondo rosso si staglia, incombente – giacca, cravatta, abito blu e aria da molestatore – il Presidente Trump. Ai suoi piedi, totalmente sovrastata, c’è una bambina straniera di pochi anni, disperata. Lo guarda e piange. Lui resta impassibile, come dinanzi a una creatura curiosa. C’è un’unica scritta, nell’angolo, sussurrata e severa: “Welcome to America”.
Si tratta di un collage, realizzato a partire da un recente scatto del premio Pulitzer John Moore, diffuso dall’agenzia Getty Images e divenuto virale: la piccola richiedente asilo, dell’Honduras, due anni appena, era stata fermata insieme alla madre sul confine USA-Messico. È lei il fulcro della foto, scattata proprio ad altezza bambino. Ritagliata la silhouette della bimba, il Time la mette in dialogo col Presidente Trump. Un dialogo muto, carico di tensione, suggellato da un sinistro “benvenuto”: l’America come la casa dell’orco, per l’appunto.
Nel giro di poche ore la cover (dove la dove la retorica fa da padrona – l’argomento dimensionale del grande contrapposto al piccolo, l’ironia del benvenuto, il contrasto tra sguardo e pianto) è diventata topic trend, condivisa sui social e ripubblicata da qualunque testata.

La nuova copertina del TIME non è certo l’unica che il mitico settimanale ha dedicato a Donald Trump. Tante le belle intuizioni grafiche, spesso firmate da artisti e illustratori noti, raccolte addirittura in un divertente video. L’apertura del breve filmato è affidata allo stesso Presidente, che durante un discorso pubblico esclama beffardo: “Credo di avere ottenuto il record di sempre  nella storia del TIME“.

Donald Trump and the Time Cover: An Animated History

In Italia, Salvini über alles, più di chiunque altro oggetto di attenzioni da parte della retorica visiva dei giornali.  L’Espresso, recentemente, affianca il volto del ministro a quello di Aboubakar Soumahoro, sindacalista amico del bracciante ucciso a fucilate in Calabria, Soumayla Sacko. Stile molto meno british, provocazione sfacciata, nessuna ironia, il primo piano come classica figura retorica di massima affezione/intensità. E un titolo feroce: “Uomini e No”.

Giornalismo? O solo comunicazione politica su un mezzo improprio? Certamente retorica, visuale e verbale. Che spesso è più violenta di qualunque arma.

 

Per approfondimenti:

Helga Marsala, “Donald Trump, i bambini migranti, le copertine del Time e la comunicazione politica” – Artribune – Leggi l’articolo

 

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