“Criminale onesto”: l’ossimoro (consapevole) di Matteo Messina Denaro

Buongiorno a tutti e benvenuti a lezione da Matteo Messina Denaro. Dopo “ghiaccio bollente”, “silenzio assordante” e “convergenze parallele”, ecco “criminale onesto”: un futuro da top ten degli ossimori, non c’è dubbio.

L’espressione è stata usata da Matteo Messina Denaro interrogato dopo l’arresto dal procuratore di Palermo Maurizio De Lucia e dall’aggiunto Paolo Guido. Il contesto esatto è quello che segue: «Io non faccio parte di niente, io sono me stesso ma se devo essere un criminale, mi definisco un criminale onesto». Interviene il pm Guido, coordinatore delle ricerche e della cattura del boss: «Un criminale?». E Messina Denaro ribadisce: «Onesto». De Lucia: «Questo è un ossimoro, lei sa cosa significa naturalmente…». E il capomafia, manifestando il proprio narcisismo e ponendo l’accento sulla sua istruzione, che ne fa una persona diversa dalla media degli appartenenti a Cosa nostra, un latitante che si vanta di avere occupato il tempo leggendo tanti libri: «Sì, l’ossimoro, la gelida fiamma. Facevano sempre questo esempio, a scuola».

Nell’ossimoro due idee normalmente tenute disgiunte in quanto inconciliabili vengono dunque accostate, per produrre un inatteso (corto)circuito semantico che conferisce loro una sorprendente ‘energia di senso’ in grado di colpire l’ascoltatore o il lettore. È dunque un gioco d’intelligenza, il cui ingrediente principale è la sorpresa.

Matteo Messina Denaro ci ha voluto sorprendere. Gliene siamo grati.

Arrivederci alla prossima lezione.

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