“Parliamo solo di quello che siamo riusciti a fare”: ecco come sarà la comunicazione del governo Draghi

Assenza di profili social (Draghi su tutti, ma metà degli esponenti del nuovo Governo non ne ha uno), la caratteristica prevalente. E “sobrietà nella comunicazione” l’indicazione già fornita dal nuovo Presidente del Consiglio fornita nel primo Consiglio ai neo-ministri. In pratica, per la comunicazione istituzionale (e non) si tratta del …

Valerio Lundini su Rai 2? Un bell’esempio di “retorica”

Chi ci segue dovrebbe sapere che, quando diamo del ‘retorico’, noi di Retorica-mente.it facciamo un complimento. La ‘retorica’ è scienza e arte del dire; scelta, organizzazione e presentazione di contenuti. Pensiero e azione. Ebbene, la televisione non offre spesso grandi spunti di riflessione in termini ‘retorici’. Contenuti pressoché assenti, discorsi …

Salvini e l’uso criminale della retorica

Oggi vogliamo occuparci della comunicazione di un importante uomo politico italiano, Matteo Salvini. Chiedendoci: il suo séguito di followers è direttamente o inversamente proporzionale alle sue capacità dialettiche e retoriche? Occorre anzitutto chiedersi: quali strumenti dialettici e retorici adotta? Consapevolmente o inconsapevolmente? Possono essere subito individuate alcune figure retoriche particolarmente …

Perché un “distanziamento sociale” non è corretto

Mesi e mesi passati a ripetere: rispettiamo il distanziamento sociale. Norme e norme che lo impongono. Il linguaggio di tutti che si adegua. Ma si è mai concretamente riflettuto sul concetto imposto? Cos’è esattamente il “distanziamento sociale”? Il termine “distanza sociale” è utilizzato principalmente nella sociologia nordamericana degli anni ’30 …

Perché la comunicazione di De Luca piace a Naomi (e non solo)

Nei mesi della pandemia ha surclassato Conte e Salvini. Gli altri governatori, Zaia, Fontana e omologhi? Tutti ad inseguire. Perché il primo posto nella classifica dei migliori comunicatori del (drammatico) periodo è di Vincenzo De Luca, governatore della Campania. È talmente piaciuto, anche all’estero, da finire in un post di …

L’oratore del futuro? The Queen

Il discorso che la regina Elisabetta ha fatto ieri, 5 aprile 2020, ai britannici non è stato solo un discorso oggettivamente storico (poche le altre, sempre drammatiche, occasioni) ma un discorso perfetto.

Equilibrato nella struttura, nella scelta degli argomenti, nel lessico, nella sintassi e nella individuazione e resa delle figure retoriche.

L’ultima frase è un connubio intenso e tecnicamente ineccepibile di anafora ed epifora:

We will be with our friends again, we will be with our families again; we will meet again

con la ripetizione, in ritmo ternario, sia dell’iniziale “we will” che del finale “again”.

Ma tutto il discorso merita di essere ascoltato e ‘letto’, apprezzandone fluidità ed incisività.

Onore a The Queen (94 anni il prossimo 21 aprile) e al suo staff di ghostwriters: meritano tutti un plauso sincero.

A tutti gli altri pallidi oratori (soprattutto della politica italiana), che affastellano periodi dopati a mal riusciti schemi retorici, l’invito è a studiare.

https://video.sky.it/news/mondo/coronavirus-il-discorso-della-regina-elisabetta-video/v585327.vid

L’epidemia e la retorica del linguaggio bellico

Come per il cancro, anche per il coronavirus si continua ad utilizzare un linguaggio bellico, dove il virus è il mostro, il nemico da battere, sconfiggere, distruggere. Perché è lui ad aggredire ma siamo noi a doverlo uccidere e vincere. Sennonché viene da chiedersi: ma chi muore ha perso? Chi non guarisce è un debole? E così, ancora, chi è …

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