Scrivere è come nuotare

Scrivere è come nuotare: parola di Giuseppe Pontiggia. Ma come si diventa scrittori?

Giuseppe Pontiggia, che scrittore lo era, aveva diverse risposte per questa domanda. Ma una è che sicuramente nessuno lo è dalla nascita. Scrivere è un esercizio che si estende nel tempo, spesso nell’arco di una vita intera, e che è fatto di costante ricerca, paziente affinamento delle proprie capacità, ascolto, lettura del mondo.

Fine intellettuale, illuminista della parola, Pontiggia – a cui si deve l’apertura della prima scuola di scrittura italiana nel 1985 – scrisse romanzi, articoli e saggi, alcuni dei quali dedicati proprio alla scrittura. In questi interventi affrontava il tema con l’approccio del ricercatore e dell’esploratore, perché lui stesso, come scrittore, si considerava sempre in viaggio. Ed è un viaggio di cui si conosce l’inizio, ma mai la meta ultima.

Le sue lezioni di scrittura, pubblicate a metà degli anni Novanta su due riviste (Wimbledon e Sette), vengono ora raccolte in un unico volume dal titolo Per scrivere bene imparate a nuotare a cura di Cristiana De Santis, docente di Linguistica italiana all’Università di Bologna.

Mondadori, 2020
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