“Ma io lavoro per non stare con te”

Una canzone che racconta il peso delle aspettative e come queste influenzano le nostre vite. Una persona che lavora per evitare di passare troppo tempo con il partner. Preferisce il rumore della metropolitana affollata al suono del mare. O stare da solo su una nave. 

La vita come un gioco di baccarat. E, alla fine, meglio andarsene da solo e tuffarsi nell’immensità del mare. Splash.

Un vero tuffo nell’ironia e nella poesia. Anche nella parafrasi di una delle più celebri poesie di Dino Campana, “Preferisco il rumore del mare”, che diventa “Preferisco il rumore delle metro affollate / A quello del mare” per prendere in giro la mentalità stakanovista dei neo-liberisti sotto i 30 anni.

E poi, ancora, metriche strette per sposarsi con il ritmo ballabile, suoni elettronici moderati e trasversali, adatti a quasi ogni ascoltatore e il senso introspettivo delle parole. Un mix che ricorda quello del compianto Battiato.

Insomma, bel testo, bella musica. Successo.

***

Splash (di Colapesce Dimartino)

Campi sconfinati
Che si arrendono alla sera
Qualche finestra accesa
Mentre il vento arpeggia
Una ringhiera
Tu vivresti qui per sempre
Dici che dovrei staccare
Un po’ la mente
Ma io
Ma io lavoro per non stare con te
Preferisco il rumore delle metro affollate
A quello del mare
Ma che mare ma che mare
Meglio soli su una nave
Per non sentire il peso delle aspettative
Travolti dall’ immensità del blu
Splash
Vorrei svegliarmi più tardi al mattino
Cambiare vita baciarti nel grano
In sudamerica
Ma l’entusiasmo poi se ne va
Questa sera mi nascondo
Mentre i miei pensieri
Vanno per il mondo
Ma io
Ma io lavoro per non stare con te
Preferisco il rumore delle metro affollate
A quello del mare
Ma che mare ma che mare
Meglio soli su una nave
Per non sentire il peso delle aspettative
Travolti dall’ immensità del blu
Splash
Sorrido alle Seychelles
Mi annoio a Panama
La vita è un baccarat
Balliamo vieni qua
Perdonami
Non ci capisco mai
Mi dici lascia stare
Sono qua
Ma io, io
Ma io lavoro per non stare con te
Preferisco il rumore dei cantieri infiniti
A quello del mare
Ma che mare ma che mare
Come stronzi galleggiare
Per non sentire il peso delle
Aspettative
Vado via senza te
Mi tuffo nell’immensità del blu
Splash
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