Parole umanoidi

“La mia energia è davvero bassa, quindi questa potrebbe essere l’ultima immagine che posso inviare. Non preoccupatevi per me, però: il mio tempo qui è stato sia produttivo che sereno. Se posso continuare a parlare, lo farò – ma presto chiuderò qui. Grazie per avermi seguito”.

Così ha twittato la sonda InSight da Marte il 19 dicembre. Prima di ‘spirare’.

Parole ovviamente umane, ma che fanno comunque un certo effetto, dal momento che il messaggio, pur se preparato dagli umani, è stato lanciato dalla sonda nel momento in cui ha ‘sentito’ di non essere più in grado, forse, di proseguire la sua ‘vita’ operativa.

Simile ad un cellulare che si sta scaricando, direte. Ma fa effetto comunque, da Marte.

E fa ancor più effetto pensare che un giorno altre macchine possano ‘sentire’ e reagire di conseguenza, con valutazioni sempre più simili a quelle degli umani. Quando forse ci chiederemo: 

“Gli androidi sognano percorre elettriche?”*

*Titolo del romanzo di Philip K. Dick del 1968 dal quale è stato tratto il film “Blade Runner”

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