Stereotipi e pregiudizi

Pregiudizio è una parola che ricorre molto spesso nei discorsi quotidiani. Ma anche stereotipo o razzismo sono termini di uso comune. Quali sono, allora, le differenze? 

I concetti di stereotipo e pregiudizio non sono la stessa cosa, ma sono strettamente collegati: lo stereotipo è infatti il nucleo cognitivo del pregiudizio. 

Il nostro comportamento deriva dagli schemi che attiviamo; schemi che, tuttavia, non sempre ci portano a svolgere l’azione più corretta. Molto spesso, infatti, i nostri quotidiani processi inferenziali sembrano adeguati, ma talvolta si dimostrano, in concreto, sbagliati o ingiusti. 

La psicologia sociale parla, in proposito, di bias e distorsioni cognitive. Occorre però distinguere tra euristiche e bias cognitivi. Le euristiche sono scorciatoie mentali che portano a conclusioni veloci con il minimo sforzo, abbreviando il processo decisionale. Scorciatoie di pensiero che ci consentono di prendere decisioni rapide in situazioni in cui non possiamo permetterci il lusso di pensare troppo, perché  occorre agire subito; o in situazioni in cui ci fa comodo, in generale, evitare ‘sforzi cognitivi’. 

I bias cognitivi, invece, sono euristiche inefficaci: pregiudizi astratti che non si generano su dati di realtà ma si acquisiscono a priori senza critica o giudizio, fondati su percezioni errate o deformate, o su veri e propri pregiudizi. 

Semplificando, i bias cognitivi sono il “lato oscuro” delle euristiche, essendo in pratica delle scorciatoie “cattive” che semplificano la realtà in modo sbagliato, inefficaci, logorate e corrotte: dei veri e propri vicoli ciechi nei quali ci addentriamo senza saperlo.

Psicologia e retorica risultano fondamentali nella comprensione e nell’individuazione di questi percorsi spesso estremamente pericolosi.

Fonte: “Prima di giudicare. Stereotipi e pregiudizi in dieci grandi processi” di Gianluca Sposito, Intra, 2020

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