Ecco chi c’era davvero a casa Di Maio-Salvini a Pasqua. Cosa hanno cucinato? Un ossimoro

L’ossimoro è una figura retorica che consiste nell’unire due parole o espressioni che sono inconciliabili nel significato in quanto indicano propriamente una antitesi o contrarietà. In quanto espressione dell’antitesi l’ossimoro unisce, contrapponendoli, due pensieri o due significati che sono di per sé inconciliabili perché l’uno esprime il contrario dell’altro (es. silenzio assordante, ghiaccio bollente, dotta ignoranza, silenzio eloquentedisgustoso piacere, illustre sconosciuta, lucida follia).

Nell’ossimoro due idee normalmente tenute disgiunte in quanto inconciliabili vengono accostate per produrre un inatteso circuito che conferisce loro una sorprendente ‘energia di senso’ in grado di colpire l’ascoltatore o il lettore.

L’ossimoro è molto frequent in tutta la tradizione letteraria, sin dall’epoca classica (una sinfonia discorde – Orazio), e si ritrova ad esempio in Petrarca (o viva morte, o dilettoso male), in Leopardi (E ‘l naufragar m’è dolce in questo mare), in Pascoli (un oblio dolce e crudele; l’estate fredda dei monti), in Ungaretti (la morte si sconta vivendo) e in Montale (una dolcezza inquieta).

A metà Novecento l’uso dell’ossimoro nella letteratura si amplia soprattutto nei titoli (Beppe Fenoglio, La sposa bambina; Sebastiano Vassalli, L’archeologia del presente) e di qui sempre più diffusamente nei titoli dei prodotti mediatici (nei film: Belli e dannati, Non guardarmi non ti sento, Caos calmo).

Attualmente l’ossimoro appare con una certa frequenza nel linguaggio pubblicitario e in espressioni di larghissima diffusione (come navigare in rete). Se ne appropria anche il linguaggio sportivo (con espressioni di gergo come gol non gol; beffarda consolazione), poi quello politico (convergenze parallele; moderatismo intransigente).

L’ossimoro è insomma divenuto diffusissimo, in qualunque contesto: dal fuoco amico alla pace armata, fino alla realtà virtuale. Senza trascurare intelligenza artificialevariante di valico (visto che per definizione un valico è l’unico punto per cui si può passare tra due montagne).

Ma la sua quintessenza la troviamo solo nello stabile pericolante

 

P.S. la foto non è né una news né una fake news, ma un (ironico) fotomontaggio di un (apparente?) ossimoro in politica…

 

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